La risposta europea c’è, ma si chiama Bce

Il Consiglio europeo ha dato un altro calcio al barattolo. L’accordo è sul recovery fund, il disaccordo permane sulla sua natura: a debito o a fondo perduto.
Adesso la palla passa alla Germania che deciderà per tutti i Paesi membri: ma se limita l’acquisto di titoli della Bce tramite Karlsruhe, si dà la zappa sui piedi, perché innesca la crisi dell’Euro, valuta a lei così smaccatamente favorevole. Per questo il Sovrano dell’Ue si scoprirà con le mani legate e dovrà consentire alla Bce di valicare ampiamente quanto previsto dai trattati almeno fintantoché dura l’emergenza, con la stampa di illimitate quantità di denaro, acquistando le emissioni aggiuntive di titoli di stato necessarie a fronteggiare l’emergenza.
Anche il fattore tempo (la liquidità serve ora non nel 2021) rafforza il ruolo della Bce.
Ciò mette l’Italia (per non parlare della Francia!, infatti Macron alza la cresta e intima: trasferire risorse, non debiti) in una posizione di enorme potere contrattuale (con debito su debito salterebbe l’euro, stampa di moneta non a debito via obbligata) e ci consente di non avere nessuna fretta circa l’utilizzo degli strumenti fin qui emersi e di stare alla larga da quelli più insidiosi come il Mes.
La Bce (che alla fine rivela la sua vera natura di succursale della Fed) non potrà più trovare ostacoli, in questa fase del riavvio delle economie, per svolgere comunque, e probabilmente al fuori della legalità dei trattati europei, il ruolo di prestatrice di ultima istanza.
Dunque, il problema non è aspettare gli “aiuti” europei, che non servono, arriveranno in ritardo e addirittura ci potrebbero nuocere, ma di varare al più presto lo scostamento di bilancio, iniziare a dare indennizzi, non prestiti a sostegno di famiglie, aziende, stipendi e finanziare in modo adeguato e a fondo perduto la ripresa senza creare ulteriore debito, se non in modo formale, perché se anche arriveremo al 160% del pil, quello detenuto dalla Bce non è debito, gli interessi vengono restituiti e la data di rimborso di fatto è mai. La Bce non solo può farlo, ma è assolutamente determinata a farlo, perché in questa fase stampare moneta è l’unica via per salvare l’Euro.

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