Il Partito democratico, la più grande delusione politica in questi ultimi tempi
Sul partitino personale di Renzi è inutile soffermarsi visto l’ormai nota affidabilità e coerenza politica del suo capo.
Sul partitino personale di Renzi è inutile soffermarsi visto l’ormai nota affidabilità e coerenza politica del suo capo.
Occorre lavorare sin d’ora affinché il candidato della coalizione riformatrice per Palazzo Chigi sia una personalità che su Europa e debito sia capace di esprimere quella svolta che le circostanze straordinarie richiedono.
Quando il nuovo segretario del Pd afferma che la politica deve ripartire da ciò che incide sulla vita delle persone, sembra proporre una narrazione assai diversa da quella prevalente durante l’ultimo anno successivo alla sconfitta elettorale del 4 marzo 2018.
Tutto il campo riformatore, a partire dal Pd, ha necessità di una discussione che riguardi i capisaldi del suo progetto politico.
C’è da scommettere che non saranno congressi o il libero esercizio della tanto decantata, quanto snobbata, democrazia interna a dettare la linea di una opposizione che a tutt’oggi non c’è e che si prepara a essere domani quello che le élites globaliste vogliono che sia. A meno che ..
L’Unione Europea ha voluto a tutti i costi l’approvazione del Ceta credendo così di sfidare gli Stati Uniti che stanno affossando accordi commerciali analoghi, come il Tpp e il Ttip: in realtà l’Ue ha assestato un ulteriore colpo alla sua credibilità presso i lavoratori, le piccole e medie imprese, i consumatori e la classe media europea.
L’otre vecchia del riformismo, il Pd, appare destinata ad essere sempre più identificata dall’elettorato popolare come l’ultimo baluardo dell’establishment. Le culture riformiste, comprese quelle di matrice cattolico democratica, devono riflettere su una iniziativa politica comune per il futuro.