La finale di Coppa Italia è stata lo specchio di un clima nel Paese e il reiterarsi delle manifestazioni di intolleranza e di violenza da parte di piccole frange di provocatori e teppisti nei confronti di alcune forze e soggetti sociali e politici non è cosa che possa essere presa sottogamba.
Malinconia e affetto. E commozione, ovviamente. Sono questi i sentimenti che mi hanno preso durante la visione del film “Quando c’era Berlinguer”, di Walter Veltroni. Un film da vedere e da gustare, ognuno secondo la propria storia personale di quegli anni, e dedicato soprattutto alle giovani generazioni.
La nostra democrazia necessita di una drastica terapia ri-costituente prima che la collera porti pericolosamente a ritenerla inutile. Occorre una legge elettorale che pur perseguendo obiettivi di maggiore stabilità recuperi il rapporto con cittadini sovrani e non sudditi.
Meglio il voto anticipato che un governo debole, nato da una manovra partitocratica peggiore di quelle che si vedevano nella prima repubblica, nella quale per l’ennesima volta il Pd fa cadere un premier del suo partito.
Un certo radicalismo populista pare caratterizzare la vita politica di diverse democrazie avanzate. Grandi sono le responsabilità delle forze moderate e riformiste, da tempo incapaci di comprendere i bisogni e i timori dei cittadini.
M5S e il malanno della destrutturazione della vita pubblica: chi ha immaginato i governi senza partiti, anche da sinistra, ha aperto la strada alla “cultura grillina”. La polemica sulla partitocrazia è stata scriteriata e diseducativa, priva d’intenti riformatori.