La democrazia non è un incontro di wrestling

La qualità ed efficacia della nostra democrazia dipendono dal sistema elettorale e dal superamento del bicameralismo perfetto? In parte si, ma non solo. Certamente una legge elettorale che assicura al vincitore un sufficiente numero di seggi per governare senza alchimie di palazzo è oggi uno strumento indispensabile. Così come la fine del bicameralismo perfetto, garantirà una maggiore speditezza dei processi decisionali oggi aggrovigliati politicamente nel duplice passaggio. Ma vi sono almeno altre due questioni da risolvere senza le quali il sistema democratico risulterà ancora macchinoso. La prima questione è culturale e la seconda di processo. La questione culturale in un sistema maggioritario riguarda il modo di intendere il fare opposizione. Abituati ad un sistema politico concertativo degenerato poi nel consociativo ove pur in diversa misura quasi tutti i partiti partecipavano alle scelte di governo, un sistema che ora mette la minoranza in astinenza dal potere e solo a controllare e indirizzare, comporta un cambio di mentalità e cultura. E qui sta il nodo. Oggi prevale l’idea del fare opposizione mediante l’ostruzionismo, ovvero cercare in tutti i modi di impedire l’azione di governo sia esso locale che nazionale. Non è questa la cultura adeguata di un sistema maggioritario ove l’ostruzionismo deve essere un’eccezione non la regola. E come avviene questo? Strumentalizzando i regolamenti delle assemblee elettive, dove tutti i cavilli possibili e migliaia di emendamenti rendono i provvedimenti di difficile approvazione, causando quindi il ricorso continuo al voto di fiducia. Questa è la seconda conseguente questione. E accade sia a livello nazionale che locale, generando risse che fanno audience ma disgustano i cittadini.   Un sistema maggioritario è efficace se gestito con maturità politica sia dalla maggioranza che dalla minoranza. Forse la riforma dei regolamenti è ancor più necessaria di quella elettorale. I provvedimenti sottoposti alle assemblee devono avere iter più certi. Si valutano, si contestano e si emendano ma in tempi stabiliti vanno votati e gli emendamenti eccedenti decadono. Se cambia la cultura cambieranno anche gli strumenti e quindi la qualità della democrazia. Altrimenti il sistema rimarrà solo muscolare e contrattuale. Un wrestling spettacolare quanto degradante.

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