CATTOLICI E POLITICA. Dentro il Partito Democratico

La tesi di Vincenzo Ortolina

Pubblichiamo una sintesi del documento “Cattolici e Politica. Dentro il Partito Democratico” con il quale l’Autore, Vincenzo Ortolina, affronta il rapporto tra i cattolici-democratici e Partito Democratico alla luce della nuova segreteria del Pd di Elly Schlein e del dibattito intorno al centro. Il testo integrale è disponibile in formato html e pdf.

Cattolici e politica

Di tanto in tanto, è noto, si parla di creare un nuovo partito, diciamo genericamente, “cattolico”, pur se aperto a credenti e non. Una sorta, insomma, di “nuova” DC. Orbene: pur avendo io militato per anni e anni, ai tempi, giusto nella “Democrazia cristiana” (correnti “di sinistra”, peraltro), dico subito che l’ipotesi non mi convince. E’ pur vero che, sempre genericamente parlando, in una parte non banale del mondo cattolico che s’interessa alla politica non è difficile riscontrare una comunanza di visione: in particolare, una visione “personalista”dell’economia, della società, e dello Stato (uno Stato nel quale la “cosa pubblica” funzioni peraltro al meglio), avendo a riferimento un ben inteso principio di “sussidiarietà”. Una visione che contempla la difesa della persona e della sua dignità in tutti gli stadi di vita, a partire da quello del concepimento, che esalta l’importanza della famiglia, dei corpi intermedi, eccetera. (…)

Dire, allora, genericamente, “cattolico”, in politica, nazionale o internazionale che sia, significa poco o niente (ahimè?). (…) Francesco è dunque sotto attacco. (…)

Il problema è che questa posizione di Francesco è sostanzialmente invisa a consistenti gruppi di cristiano/cattolici conservatori, integralisti, reazionari. Il sottoscritto non vuole avere nulla, ma proprio nulla a che spartire, sul piano dei valori cristiani da tradurre in politica, con detti ambienti. Perché, in politica (nella DC, nel PPI, nella Margherita, nel PD), io mi sono sempre definito “cattolico” sì, ma anche, insieme, “democratico”, non scindendo mai i due termini. Certo, la Dc si definiva partito “di centro”, ma, da De Gasperi e da Moro, il “centro” non è mai stato considerato come un’idea statica, immobile nella sua fissità, bensì come un’idea in continuo movimento. In realtà, un centro che ha voluto sempre guardare verso le istanze della sinistra. Anche in ragione di ciò, e proprio in conseguenza della mia visione del mondo, della mia concezione antropologica, della mia cultura politica, io mi trovo più a mio agio (pur non senza qualche problema) in un partito dichiaratamente di “centrosinistra”, non di centro. (…) Io non disdegno la prospettiva del “bipolarismo”, oggi, deprecata invece da altri cattolici impegnati in politica. (…) E non mi piacciono neppure leaderismo e presidenzialismo, che deprezzano il pluralismo sociale e istituzionale. (…)

E giusto a proposito dell’idea del partito “di centro” quotidianamente auspicato da esponenti cattolici, ho registrato con una certa simpatia i pensieri sul tema apparsi a suo tempo sulla rivista “Appunti” (organo dell’associazione “Città dell’uomo”, fondata da Giuseppe Lazzati), a firma, rispettivamente, di Franco Monaco e Filippo Pizzolato, perplessi entrambi su detta idea. (…)

Non posso peraltro ignorare che una delle ragioni, in parte, forse, comprensibile, dell’avversione al Pd dei fautori di parte cattolica di un nuovo partito sostanzialmente centrista, ha a che fare in qualche misura con la questione dei cosiddetti “principi o valori non negoziabili”. (…)

Oggi, sappiamo, si sta imponendo la questione del “gender”, nel senso che la più recente cultura sessuale pone in discussione la differenza puramente “naturale” tra uomo e donna, ritenuta una volta un dato essenziale e assolutamente imprescindibile. Sorge conseguentemente la comprensibile richiesta di leggi sull’omotransfobia, che credo siano doverose (…).

Mia convinzione, semmai, è che il “clima” cui ho fatto cenno sopra è figlio, in buona parte, della “cultura” che è stata via via inoculata, come ho già fatto intuire, dai “media” e da certi “poteri” sempre alla ricerca dell’obiettivo di “far soldi”. Dagli adoratori, cioè del “dio-denaro”, di cui fare incetta al più presto, il più tanto possibile, e in qualsivoglia modo. Oggi, peraltro, stiamo poi registrando altresì, insieme all’emergenza sanitaria e a quella climatica, i disordini, lo squilibrio e i gravi danni creati dal predominio incontrollato della finanza sull’economia reale.(…)

Confermo di non trovarmi, nonostante tutto, particolarmente a disagio, nel Pd, cioè nel partito più rappresentativo dell’area di centrosinistra, la cui visione in merito a diseguaglianze, povertà, immigrazione, giustizia, libertà, lavoro, sussidiarietà, è in buona parte alternativa a quella del centrodestra.

Il Pd e la vittoria della Schlein

(…) E, da personaggio qual è, la Schlein è partita lancia in resta, salendo tra l’altro sul palco della manifestazione organizzata a Milano da Arci-gay, Famiglie Arcobaleno, e, ho letto, i “Sentinelli” (gruppo milanese “laico e antifascista”, non legato a gruppi politici, che intendono combattere ogni forma di discriminazione). Nel suo programma, del resto, la nuova segretaria PD aveva accennato a una “attenzione” particolare al mondo LGBT. E’ stato, così, sollevato anche il tema dell’omogenitorialità e dell’“utero in affitto”, suscitando apprensioni nel mondo cattolico, in particolare tra i “cattolici democratici” che votano PD (quorum ego), ma anche in certa sinistra: femministe, sinistra radicale, fino all’Arcilesbica e a settori gay, leggo su un quotidiano. E provocando l’immediata, opposta o quasi, reazione di Giorgia Meloni e della destra di governo, che colgono l’occasione per attaccare il partito della neosegretaria e la sinistra in generale.

Comunque sia, la mia considerazione personale, che credo rispecchi peraltro la posizione di buona parte del mondo cattolico, è questa, detto in estrema sintesi, pur se detti temi meriterebbero più spazio: io sono assolutamente contrario alla pratica dell’“utero in affitto”, ma convintissimo che, in ogni caso, si debba sempre far prevalere l’interesse del bambino.(…)

Castagnetti e il “nuovo” PD

Con riferimento anche ai “temi sensibili”, mi ha comunque confortato leggere l’intervista del 10 marzo su “Avvenire” (il quotidiano “d’ispirazione cattolica”, è noto) a Pierluigi Castagnetti, uno dei miei “maestri” nel campo del cattolicesimo democratico, intervista cui viene fatta questa premessa, che è sostanzialmente una sintesi del suo pensiero sul tema:

‘«Sbaglia chi dice che con l’elezione di Elly Schlein nel Pd non c’è più posto per i cattolici. Noi siamo un partito democratico, plurale. Anzi. Siamo l’ultimo partito sulla scena. E un Pd senza i cattolici non sarebbe più il Pd. Ma Schlein non ha alcuna intenzione, come non l’aveva Bonaccini, di creare l’ennesimo partito del capo».

Pierluigi Castagnetti, dunque, non cambia casacca. Non ha ruoli nel Pd, e tantomeno aspira ad averne, ma da presidente dell’associazione “I popolari” si considera in qualche modo “custode” dell’intesa che portò alla nascita del Pd. Rivendica diritto di cittadinanza anche sui temi sensibili. Ma questa diventa, ora, anche una sfida. «I riformisti, con questa legge elettorale, vincono solo se uniti. Lo abbiamo imparato il 25 settembre».

Conclusione

La vita privata della Schlein, e la sua dichiarata “attenzione” al mondo LGBT, ha notoriamente sollevato non poche perplessità nei “catto-tradizionalisti” in particolare, ma, come detto, qualche interrogativo pure in me, ormai “cattovecchiotto”, educato, da ragazzo, come ho segnalato, nell’ambiente cattolico preconciliare. E che ora non si fa sfuggire le “aperture” (certo non contrarie alla “dottrina”) di papa Francesco, comprese quelle, recenti, sul tema dell’omosessualità(“Essere omosessuali non è un crimine”, ha detto tra l’altro). Sull’argomento, e sulla Schlein più in generale, tanto più dopo aver letto in questi giorni il pezzo di Teresa Armato, giornalista e già senatrice Pd, sono arrivato quasi impensabilmente a concludere così: avanti con Elly, comunque! (…)

VINCENZO ORTOLINA (26 marzo 2023)

Il testo integrale del documento in formato pdf e html:

DOCUMENTI – CATTOLICI E POLITICA. Dentro il Partito Democratico

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