Festa della Repubblica e Giornata mondiale dell’Ambiente: l’uomo e la terra al centro.  

“E’ compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese. (Art. 3 comma 2)”. Tutto ha senso e compimento nel riconoscimento della centralità della persona, quale capitale primario del nostro Paese a cui orientare forze e mezzi onde favorirne il pieno sviluppo e messa a frutto dei talenti. La democrazia è quindi, non solo il sistema che consente ai cittadini di esprimere la propria sovranità in funzione degli organi di governo e di rappresentanza, ma soprattutto l’ambito organizzato che permette di favorire il perseguimento delle proprie aspirazioni e della felicità di ciascuno. Questo insieme di valorizzazione delle ricchezze umane viene a produrre il tessuto del paese. Può essere pregiato o scadente. Se viene a mancare la premura nel ridurre le disuguaglianze favorendo la messa a disposizione dei principali mezzi di emancipazione a partire dall’ istruzione e del lavoro, inevitabilmente ne viene a soffrire e deperire tutta la comunità. E questo costituisce un grave vulnus costituzionale. Il sistema economico a ciò è anch’esso deputato, quale ambito e strumento per i fini indicati dalla Carta. Come anche richiamato nei giorni scorsi da Papa Francesco è l’uomo il fine, non l’economia. Ma come vediamo, la discrasia tra i nobili intenti e la realtà è purtroppo molto ampia. È un obiettivo storico costante, e guardando indietro non si può certo dire che non si siano fatti passi di avanzamento, ma ciò nonostante sia nel mondo che in Italia, permangono molte ingiustizie sociali che rischiano di aggravarsi a causa oggi della pandemia che ha arrestato i processi economici. Sono quelle gravi violazioni che l’enciclica Laudato Si stigmatizza, connesse inoltre ai gravi abusi dell’ambiente pagati a caro prezzo dai poveri, dagli scartati nelle tante periferie esistenziali delle nostre società . La circostanza della festa della repubblica a cui segue il 5 giugno la giornata mondiale dell’Ambiente, indica perciò la necessità di tornare a legare i destini dell’uomo con quelli della terra. All’homo sapiens e faber la Bibbia, nel libro della Genesi (2,15), ricorda: “Il Signore Dio prese l’uomo e lo pose nel giardino di Eden, perché lo coltivasse e custodisse” . Credenti o meno, i danni della rottura di questa simbiosi sono ormai del tutto acclarati. È tempo di rimettere ordine nella casa comune, i cui frutti devono essere per la dignità di ciascun essere umano. Libertà, legalità (giustizia) si affermano nella fraternità, vocazione umana irrevocabile colpevolmente trascurata. Costituzione e Bibbia rimangono guida morale, bussola e lampada per illuminare e orientare i nostri passi. 

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