Capire i BRICS per capire il nostro tempo: un libro del Laboratorio BRICS – Eurispes

Il Coordinamento BRICS. Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica nella scena globale

Maria Grazia Melchionni, RSPI, Teddy Ceke, Ambasciata Sudafrica, Enrico Molinaro, RIDEAPS, Yanyu Zhang, Ambasciata Cina, Marco Ricceri, Eurispes.

In altri tempi si poteva dire che se non ti occupi di politica, la politica si occuperà di te. Nel XXI secolo sembra più appropriato dire che se non ti occupi di politica estera, la politica estera si occuperà di te. Per questo occorre conoscere innanzitutto, per poi deliberare, in un’epoca in cui molteplici e concomitanti fattori concorrono a creare una situazione di grande incertezza sull’evoluzione degli equilibri internazionali. E’ questa la preoccupazione che anima il libro del Laboratorio BRICS dell’Eurispes, sul ruolo del Coordinamento BRICS (composto da Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica) nella scena globale, presentato lo scorso 7 dicembre a Roma, scritto con il contributo di un qualificato gruppo di esperti, italiani ed esteri, del Laboratorio e pubblicato da Armando Editore.
“L’istituto Eurispes – ricorda il suo presidente Gian Maria Fara – ha promosso fin dal 2015 l’organizzazione di uno specifico Laboratorio” che ha cercato di approfondire quale possa essere il contributo concreto e positivo dei BRICS alla riforma dell’ordine globale esistente, non tralasciando il possibile impatto delle politiche BRICS sulle principali aree e settori di interesse dell’Italia e dell’Unione Europea. Il libro fornisce al lettore gli elementi conoscitivi sulle caratteristiche principali, le strategie, le politiche, i piani e i programmi di questo importante coordinamento promossi, di comune intesa, tra Stati diversi per storia, cultura, economia ed anche non contigui geograficamente.
I Paesi BRICS, complessivamente, rappresentano attualmente il 42% della popolazione mondiale, il 30% della superficie mondiale, il 23% del PIL e il 18% del commercio mondiale. Bastano questi numeri, destinati ad aumentare per l’ingresso, dal prossimo primo gennaio, di cinque nuovi Stati (Egitto, Etiopia, Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti e Iran) deciso nel loro ultimo vertice svoltosi a Johannesburg lo scorso agosto, per capire come i BRICS rappresentino una realtà di primaria importanza nel sistema delle relazioni internazionali e dello sviluppo globale.
“I BRICS presentano un modello originale di cooperazione”, osserva Marco Ricceri, coordinatore del Laboratorio  BRICS e curatore del volume, “destinato a incidere comunque sui processi in atto a livello globale relativi alla costruzione di un nuovo sistema di relazioni multilaterali tra le principali realtà geopolitiche e geoeconomiche”.
Non è un caso che il periodo in cui è sorta l’idea di avviare un coordinamento comune fra questi Paesi, sia coinciso con la grande crisi finanziaria del 2008-2009, e fu allora inteso principalmente come uno strumento di tutela comune degli Stati membri per meglio fronteggiare e mitigare gli effetti della suddetta crisi finanziaria, per trasformarsi gradualmente in un soggetto promotore di un diverso ordine multipolare internazionale.
Alla base di questa evoluzione il prof. Ricceri pone quella che è l’impostazione politica e programmatica delle iniziative dei BRICS,che opera contemporaneamente su due fronti, quello del rafforzamento della cooperazione interna e quello della sua proiezione esterna, essendo gli obiettivi principali del BRICS sostanzialmente due: il primo promuovere gli interessi nazionali, le priorità, le strategie di crescita e di sviluppo degli Stati membri; il secondo, legato al riconoscimento della natura multipolare del sistema economico e finanziario globale, è quello di contribuire alla costruzione di un processo di sviluppo globale più equilibrato, giusto, inclusivo, sostenibile, garantito da una maggiore stabilità finanziaria di quanto sia avvenuto finora, più orientato a coinvolgere nei processi decisionali e a soddisfare le esigenze primarie di molti Paesi emergenti e in via di sviluppo. “Il Coordinamento, dunque, – sottolinea Ricceri – è nato e si è confermato negli anni come un organismo che intende operare non in funzione “contro” altri soggetti e politiche, ma “per”: per tutelare e promuovere certo gli interessi degli Stati membri ma anche per integrare, correggere, promuovere diverse e migliori dinamiche negli attuali processi di sviluppo. In sostanza, i BRICS si sono sempre presentati fin dall’inizio come riformatori, non come destabilizzatori dell’ordine globale esistente e del relativo sistema di governance”.
Questi Paesi interpretano la riforma del sistema di governance globale come mezzo per la costruzione di un nuovo ordine multilaterale in grado di affrontare e correggere i grandi squilibri che pesano sulla vita della maggioranza della popolazione mondiale.
In questa prospettiva il libro fa emergere bene una apparente contraddizione dei BRICS, che consiste nel privilegiare il riferimento ad un modello di identità statale-nazionale proprio mentre tali Paesi cercano di rafforzare la loro collaborazione nei più diversi ambiti, e si propongo di farlo, a differenza di un certo sovranismo presente nei Paesi occidentali, non allentando i legami con le organizzazioni sovranazionali, bensì sollecitando queste ultime a riformarsi per poter adempie meglio alle proprie responsabilità.
Questo libro offre una visione d’insieme e sotto molteplici punti di vista sui BRICS, maturata attraverso un lungo percorso di ricerca. L’esatto contrario di un istant book, come ha osservato Maria Grazia Melchionni, direttrice Rivista RSPI, alla presentazione romana, che ne fa uno strumento assai utile per l’approfondimento della comprensione degli epocali cambiamenti in corso e per la valutazione dei rischi che possono derivare dal non affrontare in spirito costruttivo e di dialogo le istanze di riforma poste dai BRICS, le quali obiettivamente riguardano il mondo intero e da cui dipenderà il tipo di futuro che si potrà avere.

Il Coordinamento BRICS. Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica nella scena globale .
Costituzione, Evoluzione, Prospettive di un Nuovo Modello di Cooperazione Internazionale
Pagine 458, ARMANDO Editore

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