Una occasione da non sciupare per un nuovo riformismo
Dal riconoscimento delle cause che hanno determinato la disfatta dei democratici si può ricostruire una nuova rappresentanza popolare ed un progetto politico adeguato alle sfide dei tempi.
Dal riconoscimento delle cause che hanno determinato la disfatta dei democratici si può ricostruire una nuova rappresentanza popolare ed un progetto politico adeguato alle sfide dei tempi.
La testimonianza che Joseph Tobji, Arcivescovo maronita di Aleppo ha reso all’ufficio di Presidenza della commissione Esteri del Senato, ci aiuta a renderci conto.
Dal Forum euroasiatico di Verona, una sorta di ritrovo del “partito della pace”, Prodi avverte: senza un accordo tra Russia e Stati Uniti non si riuscirà ad arrivare alla pace, e lancia la proposta di una Conferenza Unione Europea – Eurasia.
Nonostante l’esistenza di realtà tra loro molto dissimili in termini storici, politici e culturali, i Brics, che si troveranno a Goa in India per il loro ottavo vertice il prossimo 15-16 ottobre, esprimono una visione comune che rende di fatto il mondo multipolare.
La lotta che coinvolge i cristiani del Medio Oriente, in questa tragica fase della loro storia, “non è contro forze umane, non è contro carne e sangue, ma contro i principati e le potestà, contro i signori delle tenebre di questo tempo, contro le schiere del male in luoghi che sono legati al cielo”.
Da Amatrice a Kabul è la responsabilità politica in gioco. Rivedere gli stanziamenti per una operazione bellica fallita costata 15 anni di occupazione appare doveroso alla luce delle tante e nuove priorità del Paese.
Riconoscere non il diritto della forza, ma la forza del diritto, riconoscere il primato della diplomazia sul fragore delle armi e arginare il traffico mondiale delle armi sono i tre passi che Papa Francesco indica per la prossima Giornata Mondiale della Pace.