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La riforma necessaria

La legge elettorale del 2005 per le elezioni politiche nazionali viene generalmente riprovata dall’opinione pubblica e dalle forze politiche per una seria di inconvenienti legati alle sue modalità organizzative e al suo funzionamento. Volendo andare per ordine, fra gli elementi più discutibili vi è in primo luogo la rottura del …

Alcuni punti fermi per costruire una proposta su legge elettorale e riforme istituzionali

Al Paese serve una duplice iniziativa. Intanto occorre superare quell’usurpazione dei poteri del corpo elettorale rappresentata dalle liste bloccate. Ed insieme andrà trovato un rimedio ai limiti ed alle rigidità emerse nello pseudo-bipolarismo dell’ormai esaurita esperienza della seconda repubblica. Chi ha radicamento sociale e una concezione popolare della politica non può accontentarsi di stare a guardare e criticare. È il tempo delle proposte.

Verso le elezioni d’inverno con un’agenda per il Paese

Le sfide che abbiamo di fronte oggi sono soprattutto quelle prodotte dal lungo dominio della finanza speculativa sull’economia e sulla politica. È di fronte a tali processi che, anche per i cattolici democratici, si definisce una nuova cultura politica riformatrice oltre la semplice ortodossia verso quelle che Benedetto XVI ha definito «le ideologie del liberismo radicale e della tecnocrazia».

Legge elettorale al passaggio decisivo: ma i cattolici democratici hanno una proposta?

E’ l’ora delle proposte per sbarrare definitivamente la strada ai tentativi di radicalizzazione populista ed autoritaria della vita politica, il cui principale risultato è stata una incredibile marginalizzazione dei ceti medi e lavoratori dalla scena politica proprio nel momento del loro massimo bisogno di rappresentanza, dovuto all’impoverimento provocato dalla crisi.

Doppio turno arenato sullo scoglio del semipresidenzialismo

Avviare le primarie di coalizione adesso significa pregiudicare la possibilità di superamento del porcellum e sbarrare la strada ad una possibile riforma elettorale in senso proporzionale, che le renderebbe superflue. Dopo le amministrative parziali di maggio si è avuto la conferma che il centrodestra ha aperto al sistema elettorale a doppio turno solo come grimaldello per il presidenzialismo, compromettendo di fatto un’intesa su questa ipotesi di riforma della legge elettorale.