L’irruzione sulla scena politica del Movimento di Grillo, comunque lo si valuti, costituisce uno stimolo per un ritorno alle origini del popolarismo che consenta ai cattolici impegnati in politica di confrontarsi con le vere questioni aperte nel presente.
I cattolici di fronte alla domanda di cambiamento sembrano quasi mimetizzarsi sotto la mole profetica del magistero di Papa Francesco. Ma non ci si può aspettare che la Gerarchia supplisca ad un compito di analisi, di discernimento, di progettualità che compete ai laici.
Nelle maggiori organizzazioni di ispirazione cristiana sui territori si registrano già molte iniziative sul referendum volte all’informazione ed alla formazione di un giudizio personale ragionato e consapevole da parte dei singoli cittadini, anziché a dare indicazioni di voto per il Sì o per il No.
Malinconia e affetto. E commozione, ovviamente. Sono questi i sentimenti che mi hanno preso durante la visione del film “Quando c’era Berlinguer”, di Walter Veltroni. Un film da vedere e da gustare, ognuno secondo la propria storia personale di quegli anni, e dedicato soprattutto alle giovani generazioni.
Il presidente della Cei sferza la politica: “l’affanno di famiglie, giovani e anziani, morde e non aspetta tempo. Bisogna fare e fare in fretta. Ogni autorità, a qualunque livello, deve accelerare i tempi”.
Mentre nell’immediato si cerca di turare le falle del Paese per evitare l’affondamento, urge iniziare un fecondo lavoro di messa a fuoco di valori e idee che alimentino l’entusiasmo.
Giulio Andreotti ha attraversato la nostra storia repubblicana, esercitando il potere anche in modo disinvolto. Restano però di lui due grandi lezioni politiche, più che mai preziose nei frangenti attuali.