Se il ministro dell’Interno diventa ministro di Polizia; qualcosa non torna

I fatti risalgono all’inizio di giugno, e tutti li ricordiamo bene: poco più di 600 persone in cerca di salvezza e tranquillità, imbarcate dalla nave Aquarius divenuti “ostaggi” delle prove muscolari del nuovo Governo sul tema migrazioni. E poi, finalmente, accolti dalla Spagna del nuovo Governo socialista, il quale compie un atto di distensione e di buon senso. Le accuse e l’incrinarsi dei rapporti diplomatici tra l’Italia e le Cancelleria di Malta e Francia; gli interventi a favore di solidarietà e accoglienza da parte di prelati, associazioni, volontariato; le ritorsioni accusatorie da altra sponda.

Per prima cosa, riguardo ai soliti incivili attacchi verso chi predica apertura e umanità, (e nel caso specifico il Card. Ravasi, fatto oggetto di insulti dopo aver postato su Twitter “Ero straniero e non mi avete accolto”) solidarietà assoluta e incondizionata; perché in un Paese civile e democratico non si può tollerare che si scarichino cattiverie contro ogni presa di posizione che manifesta un pensiero di accoglienza e di solidarietà verso altre persone. E solidarietà anche a Roberto Saviano, per la vicenda della scorta (che gli si vorrebbe togliere per renderlo meno “fastidioso” nelle accuse).

Come seconda cosa, mi pare di rilevare, al di là di quali saranno le risposte e le alleanze politiche da contrapporre alla linea autarchica e muscolare del Governo, che si sta finalmente delineando (organizzata o spontanea, clericale o laica, politicamente valida o meno) una opposizione civile e sociale, di contenuti positivi per contrastare l’andazzo generale, culturale e governativo che ha investito l’Italia: dal Card. Bassetti ai tanti Vescovi, dalle ONG al volontariato, da Pax Christi ai Centri Sociali, dal PD a LeU ai riformisti moderati e centristi più responsabili e ragionevoli, dai Sindaci di grandi città a personalità della cultura dell’arte del giornalismo dello sport, si sta riorganizzando – a partire dalla questione migratoria (dall’umanità per chi arriva stremato e ai limiti della sopravvivenza) – una grande opposizione che consente al popolo italiano di restare nel solco dell’umanesimo e della civiltà; ancora faro di democrazia.

Inoltre (terzo rilievo) abbiamo assistito alla ripresa di un interesse sul ruolo dell’Europa unita, sulla necessità di essere più attivi riguardo ad una politica di pace e di minor presenza militare nei Paesi del medio Oriente, di un’azione di collaborazione internazionale civile (medica, di istruzione, ingegneristica, assistenziale, economica), di un’attenzione alla creazione di opportunità di lavoro e alla sua dignità.
Bando a chiacchiere e divisioni inutili; è ora che riprenda nel Paese un dibattito e una proposta culturale che evidenzi gli aspetti positivi della nostra nazione (che l’hanno fatta grande e punto di riferimento); che offra un disegno e una occasione di riscatto e di sviluppo aperto al globale e non ristretto nell’autarchia e nel nazionalismo. Non si resti supini e silenti rispetto al ritorno al passato.

La questione della nave Aquarius, che ha aperto una serie pesante di querelle diplomatico/umanitarie con altri Stati e coinvolge anche il rispetto e l’interpretazioni di trattati internazionali, oltre alle considerazioni precedenti mi ha riportato alla mente una dichiarazione di Tomaso Montanari, riferimento di movimenti di sinistra. Una frase forte, la sua, quasi offensiva nei confronti di Mattarella nei giorni della formazione del Governo; inaccettabile, per certi versi, da parte di chi come me si considera su posizioni riformiste: “Definisco il nuovo Governo, un Governo di centrodestra. Bloccato [per la vicenda Savona al Ministero dell’Economia n.d.r.] dalle garanzie di sistema imposte da Sergio Mattarella all’Economia e agli Esteri (che vanificano la sana carica anti-sistema del voto Cinque Stelle) e invece senza limiti nella repressione xenofoba di Matteo Salvini, all’interno. Il rischio è che le cose cambino solo per i più deboli: e in peggio”.

Lasciamo da parte il Presidente della Repubblica e sostituiamogli Europa, PD, cattolici-democratici, popolari solidali, riformatori, progressisti, ulivisti, ecc.; e allora Montanari ha ragione! Perché Mattarella, osannato da tutti noi per aver interpretato con rigore estremo il dettato costituzionale nella nomina dei Ministri, ha di fatto compiuto ciò che tutti noi ritenevamo corretto: la difesa dell’Europa, dei trattati internazionali, della nostra moneta continentale e l’appartenenza al nuovo Stato costruito a partire dalla Dichiarazione Schuman.

Affrontiamo invece il <nodo> evidenziato da Montanari: si bloccano i “pericoli” per l’economia, mentre si lascia mano libera allo “scempio” umanitario di una politica muscolare e dei pugni sul tavolo. Allora potremo considerare, profetiche e giuste, le parole di Montanari, di cui non conosco molto ma da cui credo mi separino tante cose. Di fatto tutti noi (il cosiddetto mondo riformatore e progressista, gli europeisti, i liberaldemocratici, coloro che credono nella società aperta) continuiamo a preoccuparci della Borsa, dello Spread, delle esportazioni e importazioni, dei titoli, dei parametri di bilancio, ecc. e non degli uomini in carne ed ossa, delle sorti dei disoccupati, dei senza alloggio, degli sconfitti dall’inequità (come direbbe Papa Francesco); né ci preoccupiamo più di tanto della democrazia resa schiava dai mercati e dalla finanza.

Il caso di Aquarius è solo uno (il primo?) dei casi in cui il nuovo Governo potrà mostrare i muscoli, la sua concretezza e il mantenimento delle promesse elettorali. Allora credo che la nostra democrazia, la nostra vita civile e politica, la nostra Costituzione (questa sarebbe una modifica importante e che io voterei con convinzione) metta in mano al Presidente della Repubblica lo strumento per impedire che un Governo, anche col 90% di consenso, possa costituirsi sulla base della negazione di diritti umani e civili alle persone di qualunque nazionalità e condizione.

E soprattutto, ritengo, che torniamo ad essere consapevoli che se è importante l’economia, la finanza, la moneta, il rispetto dei trattati internazionali, è ugualmente importante l’umanesimo, la civiltà, la solidarietà. Queste sono le basi di partiti, movimenti, aggregazioni riformatrici, progressiste, di centro sinistra e di sinistra. Forse, per una serie di motivi che ora non intendo discutere, ce ne siamo dimenticati: e anche i risultati delle amministrative ce lo segnalano, ché sembra quasi scomparsa l’area social popolare.

Perciò grazie a Montanari, al Card. Ravasi, a Mons. Zuppi, a Pax Christi, e a Gino Strada (il quale pure è stato coerente e chiarissimo sull’argomento) e a quanti come loro ci hanno ricordato queste cose. E ci invitano a non dimenticarle mai.

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