Greenpeace: una bella storia

Al Salone del Libro di Torino è stato presentato in anteprima “Greenpeace. I Guerrieri dell’Arcobaleno in Italia” (Edizioni Minerva), il primo volume dedicato alla sezione nazionale della Ong ecologista che da decenni conduce battaglie in difesa dell’ambiente e della pace nel nostro Paese e nel resto del mondo. Greenpeace Italia nasce nel 1986, lo stesso anno del tragico incidente al reattore nucleare di Cernobyl e a pochi mesi di distanza dall’affondamento della sua nave, la Rainbow Warrior, a opera dei servizi segreti francesi nel porto di Auckland, in Nuova Zelanda.

ll libro – curato da Ivan Novelli, per lunghi anni militante di Greenpeace, di cui è stato anche presidente –racconta la storia e le campagne dell’associazione in Italia ripercorrendole in ordine cronologico, dalle origini ai giorni nostri, in cinque capitoli arricchiti da oltre settanta foto. Alle immagini si affiancano i contributi di una quarantina di attivisti che approfondiscono i vari temi, le campagne e le azioni. Soprattutto le azioni, perché la nota distintiva di Greenpeace è proprio quella di essere un’organizzazione militante, che porta la propria presenza sul campo, dove l’emergenza ambientale è in corso o dove si prendono le decisioni relative a tale emergenza. Un attivismo non immune da rischi, compreso quello, non infrequente, di finire in tribunale a causa della propria azione di protesta. Un rischio che però non spaventa i protagonisti di queste battaglie in difesa del pianeta, “anzi – rivendica Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia – la comparizione in tribunale rappresenta proprio il culmine dell’attività di protesta”. Naturalmente, vista la natura nonviolenta delle manifestazioni, condotte sempre in maniera civile e pacifica, esercitando semplicemente il proprio diritto di opinione, nessun attivista è mai stato incriminato e men che meno condannato. In compenso, l’effetto mediatico è sempre assicurato e spesso si riesce ad accendere l’interesse dell’opinione pubblica su problemi altrimenti ignorati dai più.

Ad aprire il volume è la prefazione di Andrea Purgatori, presidente di Greenpeace Italia, che sottolinea come l’associazione continui a trovare nuova linfa, con giovani volontari che si affiancano o subentrano a militanti e leader storici, mentre nell’introduzione Antonio Cianciullo rievoca i momenti in cui seguì, per conto di “La Repubblica”, i primi passi dell’organizzazione nel nostro Paese. Il volume si chiude con le riflessioni dell’antropologo Franco La Cecla, che tra le altre cose evidenzia come “oggi l’ambientalismo è di fatto un ambito dentro cui si giocano le teorie e le pratiche della fine del mondo, o della sua continuazione”.

Testimonial d’eccezione alla presentazione del volume, lo scrittore Premio Strega e “amico delle foreste” Edoardo Albinati, che ha ricordato la campagna ambientalista, sostenuta da Greenpeace, per l’utilizzo di carta “amica delle foreste”, ovvero riciclata, per la pubblicazione di libri, per evitare l’abbattimento di alberi da qui ricavare polpa di cellulosa, principale componente della carta “vergine”. A tal proposito, l’editore Roberto Mugavero, titolare della Minerva Edizioni, ha sottolineato come per la pubblicazione siano stati utilizzati solo inchiostri naturali, rendendo il volume totalmente ecocompatibile, “quasi commestibile”, ha chiosato.

Dalle battaglie accanto agli apicoltori in difficoltà per i pesticidi immessi nell’ambiente alle scalate alle ciminiere degli impianti inquinanti, dall’opposizione all’utilizzo del carbone per la produzione di energia alla lotta contro le trivellazioni in mare aperto, nel libro troviamo tutto il mondo di Greenpeace, fatto di attivisti, volontari, sostenitori (80.000 in Italia) e simpatizzanti. Il mondo dei “Guerrieri dell’Arcobaleno” che – in modo assolutamente pacifico – si battono per rendere il pianeta un posto migliore dove vivere, per noi e per le generazioni future.

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