Nuovo terremoto Centro Italia: solidarietà alle popolazioni e dare priorità alla messa in sicurezza degli edifici sulle ragioni contabili

Non è stata un’altra tragedia perché non si registrano vittime, ma una catastrofe, un altro durissimo colpo per le popolazioni dell’Italia centrale, in particolare per quelle al confine tra Marche ed Umbria, già provate dal sisma di agosto.

Vicinanza e solidarietà alle popolazioni colpite da questo nuovo sisma, anche con atti concreti attraverso donazioni che si possono effettuare secondo le modalità indicate dalla rete Caritas, che sta moltiplicando i suoi sforzi di fronte a questa nuova emergenza.

Nel contempo la nuova ondata di scosse sismiche ripropone con urgenza e con una ben diversa intensità l’impegno a finanziare la messa in sicurezza degli edifici e delle abitazioni, problema che riguarda almeno il 40% del patrimonio immobiliare nazionale, respingendo con sdegno le valutazioni di quelle tecnocrazie che considerano più importante il rispetto di cervellotici parametri di bilancio. Lo stato ha gli strumenti, se c’è la volontà politica, di creare adeguate risorse per un grande piano straordinario che porti i nostri edifici agli standard di sicurezza che sono adottati nelle aree a maggior rischio sismico del mondo sviluppato. La posizione del Governo nei confronti della Commissione Europea non è solo ragionevole ma doverosa: non si possono considerare interventi strutturali quelli che possono rivelarsi decisivi per la salvezza della vita dei cittadini in caso di gravi eventi sismici.

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