La democrazia prospera se offre risultati buoni per tutti e non per pochi

Le riforme Costituzionali è bene che non abbiano tempi Biblici. La Costituzione è “laicamente Sacra” ma ritoccabile per adeguarla ai cambiamenti e ritmi socio politici culturali. L’eccesso di tempo nelle diagnosi e baruffe politiche obnubila e porta confusioni, contraddizioni e perdita di credibilità. Si perde l’essenza, la nitidezza dei perché. Ad esempio già nel 1979 Nilde Jotti invocava la necessità della fine del bicameralismo perfetto e D’Alema ai tempi della bicamerale sosteneva anche la necessità del Senato delle regioni. Certo la Democrazia è delicata e richiede continua attenzione; oggi le democrazie non stanno bene.

Le regole sono importanti ma ancor più lo sono la buona qualità dei soggetti che fanno la Democrazia. In primis la qualità del senso di cittadinanza fatta di consapevolezza, conoscenza e moralità delle persone. E quindi di tutte le organizzazioni a partire dai Partiti. Oggi più che mai occorrono partiti ben regolamentati e trasparenti che vivano democraticamente. Occorre che il personale politico sia adeguatamente preparato; nessuno nasce “imparato” ma occorre la consapevolezza che imparare è necessario per poter governare.

E su questi aspetti dobbiamo tanto lavorare per migliorare per aumentare la qualità di tutti i soggetti fanno la democrazia. Diminuire degli eccessi regolamentativi e procedurali aumentando le qualità dei soggetti. Al fondo poi rimane il fatto che la democrazia prospera se i governi offrono risposte e risultati buoni per tutti e non per pochi, altrimenti monta giustamente la protesta.
Il futuro mescola memorie e immaginazioni e si conquista con le ragioni il cui ultimo passo spetta al coraggio.

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