“Cattolici e Politica” in ricordo di padre Sorge

Questo pomeriggio presso la Chiesa del Gesù a Roma si è svolta la presentazione del volume“Cattolici e Politica” (Armando Editore) in ricordo di padre Bartolomeo Sorge. Ne è scaturito un interessante dibattito sull’attualità della figura di padre Sorge e sul ruolo dei cattolici nella società odierna.

Gerardo Bianco, già parlamentare e ministro, ha posto in evidenza la distanza che intercorre tra l’aspirazione che nutriva padre Sorge, quella di ridare un’anima alla politica, e la situazione attuale caratterizzata dalla crisi di un pensiero umanistico. Per colmare questo divario, ha sostenuto Bianco, serve un nuovo ruolo dei cattolici, oltre l’attuale condizione di irrilevanza. Dovuta anche, secondo l’ex segretario dei Popolari, all’ “illusione che è stata anche presente nella Chiesa Cattolica in un determinato momento, di poter prescindere dalla presenza organizzata di un filone culturale sturziano e popolare che si ispirasse alla Dottrina Sociale della Chiesa”. Tale illusione ha prodotto “una progressiva destrutturazione della presenza politica e incisività dei cattolici all’interno della politica italiana”.

Gli scritti di padre Sorge pertanto, ha proseguito Bianco , “non sono datati ma sono stimolanti perché invitano a un pensiero coerente che passa attraverso una linea molto precisa: il recupero della Trascendenza nella storia umana. Se si pensa che l’uomo può dominare tutto, il risultato è la Babele. Il pensiero cristiano può aiutare. Quello che ci sollecita a fare padre Sorge è un pensiero aperto, dinamico, in grado di misurarsi con le contraddizioni del pensiero contemporaneo”.Questi scritti di padre Sorge , ha concluso Gerardo Bianco, “sono un monito a continuare a parlare: i cattolici alzino la testa, che non abbiano il timore, che pongano i grandi problemi che sono presenti. Non è più solo il problema della presenza dei cattolici nello stato, è il problema della presenza del pensiero cristiano nel confronto con gli altri filoni”.

Gian Maria Fara, presidente dell’Eurispes, ha ricordato come padre Sorge fosse animato dalla preoccupazione che i cattolici dovevano essere portatori di valori verso la società e avvertiva il pericolo che “non fossero più in grado di proporsi come luogo di incontro e di elaborazione” rispetto alla mancanza di etica.

Il primo ricordo di Sorge per Padre Federico Lombardi, ex direttore della Sala stampa vaticana, è quello di un uomo di grande preghiera. “Un’altra cosa che mi colpiva di Sorge – ha proseguito padre Lombardi –  è la sua brillante capacità espressiva, un conferenziere con doti fuori dal comune”. Padre Lombardi ha ricordato, tra le altre, due tappe fondamentali della vita di Sorge, il Convegno ecclesiale “Evangelizzazione e promozione umana” del 1976 e la sua esperienza a Palermo, dove diresse l’Istituto di formazione politica Pedro Arrupe. Messaggio permanente e attuale di Sorge, per padre Lombardi, è quello di incoraggiare sempre all’impegno: “la cosa straordinaria di Sorge è la sua vitalità nel proporre con forza ed entusiasmo l’impegno per i laici cattolici nella società e nel mondo”.

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