Sciogliere Forza Nuova, la via più efficace una sentenza giudiziaria

E’ vero, come sostiene il centro-destra, che non tutta la violenza ha una matrice neofascista e lo dimostrano gli anarco-insurrezionalisti, provenienti dalla sinistra più estrema, che sfasciano vetrine ed imbrattano muri ogni volta che scendono in strada. Altrettanto inequivocabile è però il fatto che l’assalto contro la sede della Cgil, ma anche contro l’ospedale Umberto I, sono di chiara marca fascista.

Della violenza fascista ci sono tutti i tipici ingredienti, a cominciare dall’obiettivo prescelto, la sede del sindacato, retaggio delle spedizioni punitive che nel 1920-21, giusto cento anni fa, compivano le camicie nere contro le Camere del lavoro. Non bastasse questo ci sono comunque le immagini. I filmati illustrano evidenti scene di squadrismo con gente che distrugge arredi e suppellettili, in mezzo a vessilli inalberanti svastiche e croci celtiche. Ci sono poi, in bella mostra, i capi di questi facinorosi tra cui svetta Roberto Fiore leader di Forza Nuova, formazione di estrema destra che ha partecipato anche a qualche tornata elettorale. Raccogliendo sempre briciole.

Forse per questo, adesso che monta il malcontento sociale, legato alla crisi economica e alla questione dei Green pass, questo estremismo tenta di guadagnare consensi aizzando la folla contro lo Stato e le istituzioni democratiche. C’è un neofascismo che cavalca le proteste no-vax – discutibili ma legittime, se rimangono nell’alveo delle manifestazioni pacifiche – per finalità di pura eversione. Del resto sappiamo bene che in Italia c’è tutto un universo, composito ed articolato, che sguazza nel fascismo o, a dirla tutta, nel nazifascismo in un turbinare di svastiche, teste rasate e saluti romani.

Gruppi caratterizzati da un armamentario di odio contro tutto e tutti, e ovviamente, manco a dirlo, contro gli ebrei, i neri, i gay e le femministe, con un miscuglio di razzismo e di pseudo maschilismo a dir poco ignominioso. Emerge il vuoto totale, neppure riempito da un minimo di ideologia: solo sfogo di pura violenza e volontà di sopraffare il prossimo.

Adesso con tutto questo è giunto il momento di dire basta. Occorre sciogliere queste organizzazioni, che ignorano qualsiasi fondamento di una civile, seppure aspra, convivenza politica. Forza Nuova ed associazioni consimili devono esser messe al bando come consente la legge Scelba, dal nome del ministro dell’Interno che negli anni Cinquanta fece approvare questa norma.

I prossimi passi, per mettere fuori legge questo nazifascismo, andranno ben calibrati. Fermo restando l’immediata necessità di oscurare i siti e di porre questa gente in condizioni di non nuocere, è meglio evitare la scorciatoia di un decreto governativo restando invece in attesa di una sentenza o, quanto meno, di un pronunciamento di un tribunale su queste organizzazioni. La copertura giudiziaria garantirà maggior efficacia a qualsiasi misura intrapresa dal Governo.

E’ poi necessario che tutte le forze politiche, dalla destra alla sinistra, mostrino la massima compattezza a difesa della democrazia e dei valori costituzionali. Su questo non sono ammesse reticenze. Qui non si può deflettere, perché è in gioco la tenuta della nostra convivenza civile.

La manifestazione indetta dai sindacati e dalle forze democratiche è sacrosanta e davvero non si comprende perchè il centro-destra abbia deciso di non prendervi parte. Certo, ci sono i ballottaggi, ma qui è in ballo qualcosa di più importante e francamente ci si poteva aspettare un diverso atteggiamento. Al tempo stesso si poteva anche accettare la scommessa e spostare la manifestazione unitaria al sabato successivo, 23 ottobre, a risultati elettorali acquisiti, togliendo così al centro-destra, e in particolare a Lega e Fratelli d’Italia, qualsiasi alibi sulla loro presenza in piazza.

Fa davvero sorridere, infine, chi afferma di non capire quale sia la matrice di questa inaudita violenza. Si tranquillizzi Giorgia Meloni, nel centro-sinistra nessuno vuole mettere fuori gioco Fratelli d’Italia o sbarrare a lei la strada verso le vette della politica. Anche perché quella strada se la sta già sbarrando da sola, e non da oggi, visto che persino Silvio Berlusconi, tutto meno che di sinistra, parlando di lei a palazzo Chigi ha semplicemente detto “non scherziamo”.

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