Sfide per la Chiesa

Non intendo mettere in secondo piano le questioni emerse negli ultimi giorni, legate alla pubblicazione di un libro avverso alla ordinazione sacerdotale di <viri probati>. Né voglio nascondere che le sfide di fronte alla Chiesa restino il progressivo secolarismo, la necessità di rievangelizzare l’occidente con linguaggi e modalità nuove, la diminuzione di vocazioni al sacerdozio, l’urgenza del riconoscimento effettivo del ruolo del laicato che smonti la clericalizzazione di ogni incarico, attività, e decisione.

Tuttavia è anche il lungo e interessante articolo di Civiltà Cattolica, riportante l’intervento del docente di Etica e Sviluppo umano globale presso la Georgetown University- Washington Drew Christiansen S.I., (chi volesse leggere può trovarlo su https://appuntialessandrini.wordpress.com/2019/08/25/il-cattolicesimo-davanti-allordine-mondiale-illiberale/) che mi suscita qualche interesse riguardo alla interpretazione che si darà alla Dottrina Sociale da parte dei credenti e su come verrà condotto il ministero pastorale nel prossimo futuro. Altra sfida non di poco conto per la Chiesa.

Sriveva Christiansen in quell’articolo: Oggi c’è da chiedersi: che cosa diventeranno la dottrina sociale e il ministero pastorale della Chiesa di fronte a una politica mondiale illi­berale in cui crescono autocrati e tiranni, vengono calpestati e negati i diritti umani universali, la ricchezza economica diventa sempre più iniqua, i trattati non vengono rispettati e lo Stato di diritto è ignorato, i rifugiati e i migranti economici diventano un sottoproletariato apolide, la religione viene invocata per scopi nazionalistici e le esigenze essenziali della giustizia vengono disprezzate? …. Come può rispondere il cattolicesimo all’avanzare dell’ordine mondiale illiberale? L’esempio personale del Papa riguardo alle migrazioni e alla cura dei senzatetto ha conquistato l’ammirazione del mondo, così come le sue iniziative sui cambiamenti climatici e sul disarmo nucleare hanno dato impulso a posizioni ampiamente condivise da movimenti popolari, dalla società civile e dai governi di tutto il pianeta. Tuttavia, l’attenzione della Chiesa è ora distratta dalla necessità della purificazione interna e della propria riforma in risposta alla crisi degli abusi sessuali del clero. Ma quando tale riforma sarà completata, la Chiesa sarà ancora pronta ad affrontare le sfide alla sua dottrina sociale che le provengono da tanti fronti? Quale sarà la sua risposta in Europa, soprattutto nelle roccaforti cattoliche tradizionali come Polonia, Italia, Austria e Germania? I vescovi dell’Europa centro-orientale saranno in grado di dare all’autocrazia nativista quello stesso tipo di risposta unitaria che hanno dato all’«impero» comunista nel 1980? E i vescovi dei Paesi in via di sviluppo saranno capaci di guidare i loro Paesi nella difesa dei diritti umani e della democrazia, come hanno fatto negli anni Ottanta e Novanta? La Conferenza episcopale degli Stati Uniti riuscirà a esercitare una leadership in li­nea con quella testimoniata da Giovanni Paolo II, e più recentemente da Francesco, propositiva e aperta al mondo?

La prima cosa che mi interroga è se gli appartenenti alla Chiesa (clero e laicato, gerarchia e popolo indistinto) sono sufficientemente consapevoli che siamo di fronte, e non solo e sempre fuori dai nostri confini, ad una politica illiberale e alla negazione di diritti. Per l’Italia che è certamente una democrazia liberale effettiva, non ci sono ancora parti della Costituzione non applicate? non abbiamo leggi che violano principi universali come il dovere di soccorrere naufraghi? non succede anche da noi, in alcuni casi, che si interpreti in modo esclusivamente formale e non anche sostanziale le diverse norme o che aspetti di povertà (sia economica che culturale) escludano dalla cittadinanza piena? non si sono compressi diritti nel mondo del lavoro?

Il secondo aspetto è se si percepisce che la ricchezza economica è sempre più iniqua. E che di conseguenza si debbano appoggiare con decisione le iniziative che continua a mettere insieme il Papa (esempio significativo l’evento The Economy of Francesco, una tre giorni interamente dedicata ai giovani economisti e imprenditori provenienti da tutto il mondo, che dal 26 al 28 marzo 2020 si svolgerà ad Assisi. Sono invitati direttamente da Papa Francesco per avviare un processo di cambiamento globale affinché l’economia di oggi e di domani sia più giusta, inclusiva e sostenibile). Perciò dovrebbe essere evidente che, per quanto riguarda l’azione pastorale ci si debba spingere in avanti: e formare credenti che sanno schierarsi dalla parte della giustizia sociale, dell’ecologia integrale, di una economia circolare, di un welfare comunitario, andando oltre il pur importante lavoro di assistenza e di volontariato della varie componenti ed associazioni.

Mentre se ci spostiamo sul piano più laico dell’impegno pubblico dei credenti, mi chiedo se, anche realizzata positivamente la ricomposizione fra quanti fanno riferimento alla Dottrina Sociale tra quelli della morale e quelli del sociale, non resti comunque la necessità di non restare in una posizione neutrale o di equilibrio tra la diverse posizioni. Chi si rifà alla dottrina sociale non può che difendere integralmente la persona umana e i suoi diritti, la vita e la famiglia. I conservatori, i liberisti, coloro che mettono le finanze i capitali e i mercati al centro dello sviluppo, quanti non si preoccupano seriamente alla salvaguardia del creato, coloro che pongono la propria fiducia nelle armi nell’individualismo e nel nazionalismo non credo possano essere interlocutori e alleati del cattolicesimo politico di stampo democratico popolare e comunitario. E l’impegno dovrà svilupparsi in collaborazione con tutti gli uomini di buona volontà a qualunque religione o filosofia facciano riferimento, come ha già insegnato il Concilio e come ha ricordato Papa Francesco al Convegno ecclesiale di Firenze.

Mi pare che su questo punto, chi (come credente) appartiene al ceto politico o è militante in qualche forza politica si interroghi e cerchi risposte; perlomeno con una spinta di interesse elettoralistico. Da più parti (penso ai gruppi aderenti al Manifesto Zamagni che dell’argomento ne fanno un elemento centrale, ai cattolici democratici presenti nel PD che hanno dato segnali forti in un recente incontro/convention a Torino diventato potremmo dire il Laboratorio del riformismo comunitario, a chi è supporter di movimenti ecologisti o di partecipazione civile, o alle nuove formazioni di centro le quali pure per buona parte attingono agli ideali della dottrina sociale) costoro si stanno muovendo, lanciano segnali importanti e impegnandosi a ricercare linguaggi e progetti nuovi aperti alla realtà nuova, ormai completamente fuori dai paradigmi del novecento.

Mentre il corpaccione <comunità dei fedeli> (e molta gerarchia), nonostante gli stimoli e le provocazioni di alcuni Vescovi, fatica ancora a rendersi conto delle lentezze e dei conservatorismi in cui è immerso. Non si smuove dal pur importante ruolo assistenziale e caritativo. Non ritiene gli aspetti economici e sociali altrettanto importanti di quelli etici e antropologici, che anzi sono (i primi) parte integrante di questi ultimi. E resta attaccato alle paure e alla difesa dell’esistente garantito da chi offre risposte semplicistiche e a volte autoritarie.

La risposta alle questioni poste dall’intervento riportato all’inizio, può essere positiva solo se si sarà in grado di esercitare quel ruolo profetico che è soprattutto denuncia, come le pagine di Civiltà cattolica ci ricordano. E dalla capacità di vivere la sinodalità, la partecipazione ecclesiale, la corresponsabilità, e la formazione laicale non come fatti formali ma di sostanza e di vera svolta pastorale.

Questo per aiutare anche le Chiese dell’Europa centro-orientale a dare risposte adeguate al sorgere di democrazie illiberali, e a quelle dei Paesi in via di sviluppo a continuare l’opera di difesa dei diritti umani e della democrazia. E per evitare che siano quelle Chiese a doversi preoccupare delle nostre lentezze e incapacità di leggere i Segni dei tempi.

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