La legislazione, uno strumento contro il gioco d’azzardo

Martedì 9 aprile, presso l’Arsenale della Pace a Torino, si è svolto il convegno: Il gioco d’azzardo fra legislazione nazionale, regionale e regolamentazione degli Enti locali, organizzato dalla Consulta Nazionale Antiusura Giovanni Paolo II e dalla Fondazione San Matteo di Torino, emanazione dell’ Arcidiocesi torinese.

La piaga del gioco d’azzardo, la cui pratica incontrollata può portare a gravi forme di dipendenza e di autolesionismo, si può combattere in molti modi, a partire dalla solidarietà e dall’educazione, soprattutto dei più giovani. Ma è indispensabile che vengano anche utilizzati strumenti legislativi per limitarlo, regolamentarne le modalità ed evitarne gli illeciti, che si fanno via via crescenti, anche per il sempre più diffuso utilizzo di strumenti on line ed elettronici, spesso di difficile controllo, in modo da tutelare così le persone più deboli e combattere la criminalità. Sul tema si sono susseguite un gran numero di interessanti interventi e di testimonianze.

Tenere alta l’attenzione sul gioco d’azzardo, che – quando è consentito dalla legge- non può essere considerato solo come una semplice fonte di entrate fiscali, è stato l’obiettivo del convegno. Una nazione moderna, attenta ai problemi sociali, non dovrebbe varare norme che, più o meno direttamente, ne incoraggino la crescita. A questo proposito bisogna tener presente che, in Italia, a partire dalla Legge di Bilancio dello Stato per il 1999, si sono susseguiti provvedimenti di politica nazionale che hanno portato il consumo di gioco pubblico d’azzardo (cioè lecito) da un ammontare di 11 miliardi a quello contabilizzato nel 2018 pari a 107. Ma non sono economicamente e socialmente quantificabili i costi che derivano da questo derivano.

La Tavola rotonda ha fornito, quindi, un’occasione per fare una panoramica con gli amministratori del Nord Italia sulle politiche pubbliche finora attuate, in modo che la diffusione delle pratiche virtuose per limitarlo sia già un positivo punto di partenza. Un’opportunità e anche uno stimolo per sollecitare l’utilizzo di una efficace legislazione nazionale, che eviti, tra l’altro, a giocatori ed investitori, la possibilità di spostarsi da un territorio ad un altro per trovare norme meno severe.

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